venerdì 2 marzo 2012

Raccolta di frasi e notizie sullo scandalo dei vigili nel Primo Municipio

Anche se ci occupiamo del quartiere Marconi - XV municipio - riteniamo utile fornire una serie di frasi, notizie, affermazioni che possono aiutare a comprendere il perché della diffidenza che il movimento dei blog antidegrado ha sempre manifestato nei confronti di UNA PARTE dei vigili urbani.

Quelli che dovrebbero multare le auto in doppia fila o sulle strisce e invece non lo fanno.

Quelli che dovrebbero multare anche i furgoni dei bancarellari parcheggiati in seconda fila, e non lo fanno uguale.

Quelli che dovrebbero controllare le strade per cacciare gli ambulanti abusivi e non lo fanno.

Quelli che dovrebbero sanzionare i cartelloni che non rispettano il Codice della Strada e il Regolamento Comunale Affissioni e invece non li sanzionano.

Quelli che insomma, non fanno il proprio dovere, permettendo al degrado urbano di proliferare in questa città e nel quartiere Marconi.

Il tutto con la complicità di funzionari negli uffici tecnici e del commercio, ovviamente.

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"Io personalmente non ho mai pagato niente, ma se volessi potrei far levare questo chiosco di fiori davanti al mio locale - racconta un ristoratore di viale Trastevere - Basterebbero solo tremila euro. Ma se poi non viene rimosso che faccio, li denuncio? È tutto il sistema che non va." (la Repubblica, 29 febbraio)

Se parla di occupazioni abusive o non conformi, il ristoratore dice una cosa gravissima. I vigili ometterebbero dei controlli ai banchi fissi o mobili del commercio e chiederebbero dei soldi ai gestori di ristoranti e negozi per spostare le attività irregolari piazzate di fronte ai propri locali.

Il ristoratore anonimo continua:

"Roma da sempre è una città corrotta e l'amministrazione ha sempre chiesto. Prima in forma più sociale: venivano a pranzo al ristorante, ci portavano a mangiare la famiglia, se ne andavano via dal negozio con le buste della spesa piene. Adesso invece è diventata più avida e se può tenta di estorcere soldi, soprattutto a chi ce li ha. Cosa sono 5mila euro per chi ne guadagna centinaia di migliaia l'anno? E dove non arriva l'amministrazione arriva la camorra - aggiunge - . È questo il vero problema di Roma. Fino a qualche decennio fa la città era protetta proprio dalla presenza delle istituzioni. Ora che queste si sono ritirate hanno lasciato spazio alla malavita che si è allargata, e molti negozianti sono costretti a pagare il pizzo, in particolare chi vuole aprire una nuova attività. A viale Marconi come a Ottaviano, e anche qui a Trastevere". (la Repubblica, 29 febbraio)

Speriamo che si sbagli e il fenomeno sia meno diffuso di come dice.

«La rimozione di trenta persone (dal nucleo di Polizia Amministrativa, ndr) è esagerata — dice un vigile assunto da 12 anni — significa che il servizio rimarrà sguarnito per almeno due anni. Tanto ci vuole per acquisire le conoscenze in un settore tanto complesso come quello del commercio.» (la Repubblica, 29 febbraio)

A noi pare che queste grandi competenze non vengano messe in pratica nei vari municipi, per quanto concerne il controllo delle occupazioni pubbliche da parte dei bar, dei ristoranti, delle bancarelle.

"Chi indaga ha una certezza: i vigili — per quanto marciti — da soli non possono fare niente. «Per essere certi che le pratiche vadano a buon fine hanno bisogno di contatti nel municipio». Probabilmente nell'ufficio commercio. Forse nell'unità tecnica che si occupa di edilizia. [...]
Sarà pure una coincidenza ma è evidente che in questi giorni di inchieste, mazzette e vigili apparentemente sporchi come soldi, gli uffici che si occupano delle attività commerciali della zona siano destinati a finire nel mirino di chi cerca le mele marce. A ricostruire il percorso delle pratiche, il sospetto di chi indaga è che per andare a buon fine «l'affare» abbia bisogno di «amici» in vari uffici. La rete degli uomini corrotti del corpo della polizia municipale — in via del tutto ipotetica — avrebbe bisogno di contatti: nell'ufficio commercio, nell'unità tecnica e nel settore protocollo."
(Corriere della Sera, 29 febbraio)

Il ragionamento non fa una piega.

"I vigili da soli non possono fare nulla. È chiaro che hanno delle sponde nei nostri uffici. Se le indagini dovessero accertare l'esistenza di un racket delle licenze, vuol dire che si è creata una vera e propria associazione a delinquere". Il presidente del Municipio I, Orlando Corsetti, ha presentato una denuncia alla guardia di Finanza perché sarebbe emerso "un mercato parallelo di licenze gestito da professionisti". Ora rincara la dose parlando di un "un'agenzia di mediazione quasi monopolistica", dell'esistenza di un "tariffario", di "riciclaggio". (la Repubblica, 1 marzo)

Da leggere interamente questo articolo del Tempo con il riassunto cronologico delle estorsioni commesse da tre agenti del I gruppo.

Infine, per il momento, una dichiarazione del Capo dei Vigili sotto inchiesta, Angelo Giuliani, che ci sentiamo di condividere:

"Trovo singolare che la vittima di una concussione (l'imprenditore Bernabei, ndr) denunci l'accaduto dopo aver pagato la mazzetta." (Il Messaggero, 1 marzo)

In effetti, Bernabei ha denunciato quando gli è stata chiesta una seconda tangente, per appianare un finto esposto per abusi edilizi riferito al suo ufficio ricavato da un magazzino.

Allo stesso tempo ci chiediamo quanto fosse opportuno, anche se legale, che il Centro Sportivo dei Vigili ricevesse finanziamenti da un'azienda che si occupa di fornire bevande alcoliche ai pub e ristoranti del centro storico, quei locali dove pare si ottenessero licenze di attività sotto il pagamento di bustarelle...

1 commento:

  1. Una sola precisazione: anche gli ausiliari sono abilitati a sanzionare le auto in doppia fila nelle zone in cui vige la sosta tariffata a rotazione. Però non lo fanno...

    Per il resto condivido caro Les.

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