martedì 15 novembre 2011

Lo spartitraffico cartellonato

Lo spartitraffico al centro di Viale Marconi è di fatto un parcheggio a spina di pesce con decine di cartelloni installati sopra.

Andiamo a vedere se tutto questo è normale, lecito, legale.

Partiamo dalle macchine parcheggiate.

Sul Nuovo Codice della Strada (Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n. 285), all'art. 3 comma 1 punto 49) si legge la definizione di spartitraffico:

"parte longitudinale NON CARRABILE della strada destinata alla separazione di correnti veicolari."

SE LO SPARTITRAFFICO NON E' CARRABILE, NE DEDUCIAMO CHE LE MACCHINE PARCHEGGIATE SU QUELLO DI VIALE MARCONI SONO ABUSIVE MA "TOLLERATE" DAL COMUNE DI ROMA.

Passiamo ora ai cartelloni pubblicitari in mezzo allo spartitraffico.

Dal Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495)

Art. 51.
(Art. 23, CdS)
Ubicazione lungo le strade e le fasce di pertinenza.

3. Il posizionamento dei cartelli, delle insegne di esercizio e degli altri mezzi pubblicitari fuori dai centri abitati, lungo o in prossimità delle strade ove ne è consentita l'installazione, è comunque vietato nei seguenti punti:

a) sulle corsie esterne alle carreggiate, sulle cunette e sulle pertinenze di esercizio (spartitraffico, ndr) delle strade che risultano comprese tra carreggiate contigue;

Il divieto è reiterato nell'art.4 per le strade situate "entro i centri urbani":

4. Il posizionamento di cartelli, di insegne di esercizio e di altri mezzi pubblicitari entro i centri abitati, [...] , è vietato in tutti i punti indicati al comma 3, e, ove consentito dai regolamenti comunali, esso è autorizzato ed effettuato, di norma, nel rispetto delle seguenti distanze minime, fatta salva la possibilità di deroga prevista dall'articolo 23, comma 6, del codice: [...]

I comuni hanno la facoltà di derogare, all'interno dei centri abitati, all'applicazione del divieto di cui al comma 3, lettera a), limitatamente alle pertinenze di esercizio che risultano comprese tra carreggiate contigue e che hanno una larghezza superiore a 4 m.

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Il Comune di Roma si è avvalso di questa facoltà, derogando al divieto di collocazione di cartelloni su spartitraffico larghi più di 4 metri, nell'art. 4 comma 4 del Regolamento Comunale in materia di Pubblicità e Pubbliche Affissioni (Delibera 37/2009).

"Fermi restando i divieti stabiliti dall'art. 51, comma 3, del Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992 n. 495, recante il Regolameno di esecuzione e attuazione del codice della strada, [...], si dispone, ai sensi dell'art. 51, comma 4, del citato Regolamento, di avvalersi, in deroga a quanto previsto dal richiamato art. 51, comma 3, lettera a), della facoltà di autorizzare gli impianti pubblicitari sulle pertinenze di esercizio con larghezze superiori a metri 4, comprese fra carreggiate contigue. In tali situazioni, gli impianti andranno collocati in posizione parallela all'asse stradale con distanza dal limite della carreggiata non inferiore a metri 1,80. Nel caso in cui le dimensioni dello spartitraffico lo consentano, l'impianto potrà essere collocato anche perpendicolarmente all'asse stradale, nel rispetto comunque della distanza sopra indicata dal limite della carreggiata".

Riassunto: il Codice della Strada vieta i cartelloni sugli spartitraffico ma consente ai comuni una deroga per quelli superiori a 4 metri, all'interno dei centri abitati, che il Comune di Roma ha inserito nel Regolamento locale sulle Affissioni e Pubblicità.

A Roma, quindi, i cartelloni possono stare solo sugli spartitraffico che misurano più di 4 metri e devono essere posizionati in modo parallelo all'asse stradale, a una distanza dalla carreggiata di almeno 1,80 metri.

Non rientra in questa descrizione lo spartitraffico centrale di Viale Marconi.

Vediamo perché.

Innanzitutto la misura dello spartitraffico è inferiore ai 4 metri nella maggior parte del tratto che va da Piazza della Radio a Piazza Righi (Ponte Marconi).

Poi, la maggioranaza dei cartelloni è installata in maniera obliqua rispetto all'asse stradale, non rispettando la distanza minima di 1,80 metri dal bordo della carreggiata.

Di seguito, alcuni di esempi.



Cartellone privo di targhetta identificativa della Nuova Banca Dati - Ufficio Affissioni, cioè abusivo.

Ma cosa ci fa un indicatore di parcheggio in uno spartitraffico dove la sosta è vietata, anche se "tollerata" dai vigili? Ci sta per due motivi ben precisi: guadagnare dal canone pagato dalla ditta che ha in gestione il cartellone oppure, è questo il caso, usare quel cartellone come bacheca abusiva per i manifesti di propaganda politica (questa volta è un piccolo partito ma i più grandi non si comportano meglio).

UPDATE
Nuove affissioni abusive del PD e IDV sull'impianto pubblicitario.

Il primo di una lunga serie di "spazi disponibili", senza pubblicità, come ce ne sono a decine di migliaia in tutta la città. Un controsenso: i cartelloni aumentano ogni giorno anche se non c'è più nessuno che affitti gli spazi a noleggio.

Il cartello 1x1 in questa foto, non c'era prima del 2008, la prova su Google Street View (sotto)





Una delle 8 plance per pubbliche affissioni abbandonate sullo spartitraffico, senza targhetta di riconoscimento, usate esclusivamente per le affissioni politiche abusive (qui del PDL).



Un altro impianto che 3 anni fa non c'era, della stessa ditta di quello ritratto nel "prima e dopo" iniziale.


Questo impianto vìola le distanze minime imposte dal Regolamento Comunale: 25 metri prima dei segnali stradali, dagli impianti semaforici e dalle intersezioni; 15 metri dagli attraversamenti pedonali. Inoltre è installato a pochi centimetri da un pannello solare.



UPDATE
Cartellone dismesso (2 mesi fa)

Cartellone rimesso in funzione (oggi)

Sulla cornice, nessuna targhetta. Cartellone, di fatto, abusivo.





Plancia comunale senza targhetta identificativa, installata in violazione delle distanze minime da semafori, segnali stradali, intersezioni, passaggi pedonali e altri mezzi pubblicitari (vedi foto precedente).

FINE PRIMA PARTE

3 commenti:

  1. Bellissimo il lavoro preparato da questo Blog. Pessimo lo stato di viale Marconi! Se ne accorgerà qualcuno o siamo solo noi a vedere??

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  2. Ah se ci fosse una bella linea tranviaria al posto di quest'obbrobrio...

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  3. Complimenti per l'ottimo servizio.
    Ma attenti alle manovre propagandistiche del sindachetto.
    Ma con quale faccia questo individuo parla ora di "mafia dei cartelloni" sapendo che è stata coccolata, incoraggiata, protetta, garantita dall'8° dipartimento dell'Assessore Bordoni?
    La prima cosa che un sindaco degno di questo nome dovrebbe fare sarebbe "dimissionare" il responsabile dell'incommensurabile scempio abbattutosi su Roma da oltre 2 anni.
    Ma la "mafia dei cartelloni" è solo un ramo del'economia del degrado che ha invaso e soffocato Roma: i camion-bar..il racket delle elemosine e dei lavavetri..caldarrostari..bancarelle ambulanti (sul sagrato di S.Maria Maggiore..a quando in Piazza S.Pietro?) a migliaia, milioni di adesivi di sgombri (sic!!) e traslochi, rifacimenti asfalto che durano 2 mesi etc.
    Ho letto di ben 700 multe ai porci padroni che fanno cacare i cani sui marciapiedi..2 multe al giorno!!!!!!
    Ale-Danno non fai neanche ride!!
    Roma commissariata e pugno di ferro contro mafiosi e zozzoni di ogni risma.

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