lunedì 10 settembre 2012

Cose che vorremmo sentir dire all'Associazione Commercianti Marconi: un intervento della CNA Roma Nord

- dal Corriere della Sera del 6 settembre (le sottolineature sono nostre) -


"Un sito per denunciare i cartelloni abusivi"

Come associazione del nostro territorio Romanord noi negozianti abbiamo spesso inviato foto per dimostrare l'assurdità del posizionamento di taluni cartelloni, che dopo le opportune verifiche degli organi preposti sono spesso risultati abusivi o non conformi. In altre occasioni, oltre a educare la categoria al decoro e alla pulizia quotidiana del nostro fronte e al corretto smaltimento di imballi e rifiuti, abbiamo messo in atto quella sanatoria basica del decoro urbano che deve partire dall'impegno del singolo, spalando la neve per esempio o liberando da piccole affissioni abusive di ogni tipo lampioni, muretti e segnali stradali. Senza clamore o magliette e cappellini logati, nè Ama a supervisionare, ma solo per dire che prima di lamentarsi, qualcosa si può fare e tutti hanno il dovere di farlo. Oggi vorremmo comunicare la recente apertura di un sito dedicato alle segnalazioni dei cittadini che prende le mosse dal nostro territorio www.segnalaromanord.it, ma è riproducibile in ogni altro territorio della città. Abbiamo iniziato una raccolta di foto (con indirizzi) di manifesti abusivi e/o illegali, per proporle come esempio (negativo) per tutti. Dal momento che grazie al decreto Milleproroghe i committenti possono godere di sanatoria, quindi non pagano neanche la sanzione, perlomeno noi «utenti» al momento opportuno ci ricorderemo di lui, se è un politico alle prossime elezioni, se è un sndacato al futuro tesseramento, se è un cantante non parteciperemo a un suo concerto, se è un marchio non acquisteremo la sua merce e così via, per ogni sorta di messaggio abusivo che ha imbrattato i nostri muri. Quanto già monitorato è indicativo di un disvalore comune a tutti gli schieramenti politici, da destra a sinistra passando per le minoranze, oltre che agli altri soggetti di cui sopra, ma tutti ugualmente rispondono che la cattiva gestione delle affissioni non è imputabile a loro, ma a chi le effettua. Ma la Cassazione è stata chiara («..il committente dell'affissione è in solido responsabile come l'autore materiale dell'affissione abusiva...»). Non vogliamo una gogna, ma innescare un processo che sfoci nell'autocensura di un atto illecito. Chiediamo in primis appunto ai nostri politici di farsi promotori della riqualificazione e della pulizia delle aree offese da un loro manifesto, magari erroneamente incollato da terzi. Perchè oltre l'offesa al decoro, al disvalore ambientale ed alla mancanza di rispetto per il bene altrui, non ricada sui romani anche l'onere economico della pulizia di tali abusi. Il sindaco, che con coraggio ha oscurato manifesti abusivi di importanti esponenti della sua coalizione, imponga a loro e a tutti i capigruppo del Campidoglio di pagarne la ripulitura. 

Giovanna Marchese Bellaroto Resp. CNAcommercio

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