lunedì 3 ottobre 2011

Una lettera che ci spinge a fare il contrario: combattere il degrado, non arrendersi mai.

Dal forum "Una città, mille domande" su roma.corriere.it


Giancarlo Venerdì, 30 Settembre 2011
Roma sporca

Cari concittadini, caro Conti,
mi arrendo. Mi arrendo alla enorme quantità di cittadini che sporcano la città senza il minimo rispetto per il luogo dove vivono e per se stessi, mi arrendo a tutti quei trasportatori che appiccicano i loro adesivi pubblicitari ovunque sia possibile, ai graffitari che hanno sconciato interi quartieri con le loro sigle da imbecilli, agli automobilisti che telefonano senza auricolare, a quelli che mandano messaggi guidando, ai motociclisti che sorpassano a destra, si infilano tra due auto affiancate a rischio della loro pelle, a tutti coloro che non si fermano per far passare i pedoni sulle strisce,ai vigili che non vedono la mancanza delle cinture di sicurezza, ai commercianti che lanciano le loro cicche sui marciapiede, al pedone che attraversa alla cieca, all'addetto della pubblicità che suona e se non apri ti ci manda, all'addetto del call center che non demorde nemmeno quando gli dici che non cambierai mai gestore telefonico, al servizio della nettezza urbana che ti sveglia tutte le notti tra le due e le tre per lo svuotamento, mortalmente rumoroso , dei cassonetti. Ma non bsta : mi arrendo alla metropolitana troppo afollata, agli ingressi sporchi,ai suonatori dentro ai vagoni,ai giardini secchi perchè mai annaffiati ( eppur a Roma non manca l'acqua )
ai marciapiede dissestati, alle alberature mozzate e lesciate a marcire per anni sui marciapiede,agli zozzoni che scaricano nei cassonetti materiali ingombranti o che li depositano per strada,alla sky line della città resa come un puntaspilli per le infinite antenne televisive singole,ai padelloni del satellitare.
Mi arrendo di fronte alla mia rabbia nel vedere
come in alri paesi tutto sia diverso.
Faccio come tutti o quasi, mi intruppo nella schiera degli umiliati. Non guardo più , non ascolto più, non amo più la mia citta.
Con dolore.

Giancarlo

Paolo Conti Venerdì, 30 Settembre 2011

Caro lettore,
invece io continuo ad amare ostinatamente questa nostra disastrata città. Né penso di arrendermi. Nel momento in cui alziamo tutti le braccia, e ci abbandoniamo al peggio, la sconfitta è certa. La invito a continuare nella sua indignazione civile. Fa bene al cuore e ai nervi.

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