Due marciapiedi che in qualsiasi città d'Europa sarebbero tenuti perfettamente, visto che sono frequentati dai bambini e dalle famiglie che li accompagnano a scuola.
Due marciapiedi che invece, a Roma, sono usati come latrina a cielo aperto dai cani degli Incivili, come parcheggio dai cafoni impuniti, come lavagna per i vandali della bomboletta, come bacheca dagli attacchini di adesivi abusivi e così via....
Ultimamente, un sussulto d'orgoglio da parte dell'amministrazione municipale: i due marciapiedi sono stati riasfaltati (prima erano un susseguirsi di buche e avvallamenti) ma per il resto nulla è cambiato.
Sempre cacca e pipì dei cani, scritte sui muri, adesivi attaccati ovunque, automobili di varia cilindrata (non solo SUV) parcheggiate direttamente sul marciapiede, in corrispondenza della rampa del Garage privato.
Stiamo parlando di Via Marcolongo e Via Peano, le due strade che uniscono Via Enrico Fermi a Via Pietro Blaserna.
Via Roberto Marcolongo

Via Giuseppe Peano

Uno schifo totale, da sempre. A cui una parte virtuosa della cittadinanza comincia ad opporsi, con metodi che solitamente non approviamo (le affissioni cartacee) ma che stavolta siamo costretti a sottoscrivere, se non altro perché il Municipio, in questo caso, non fa nulla per educare o per multare quelli che si comportano in maniera sbagliata. Allora ci pensano i cittadini, che per una buona volta, ci azzeccano.
Due esempi:
A Via Marcolongo, da qualche mese, c'è di mattina il punto mobile di raccolta dell'AMA, che ritira i rifiuti umidi e quelli non ricilabili. Un furgone parcheggiato vicino ai due cassonetti già presenti per la carta e il multimateriale. Il punto mobile è attivo, per il momento, soltanto la mattina e così, durante il giorno, qualche anziano disabituato e MOLTI burini di ogni età, lasciano le loro buste d'immondizia sotto i cassonetti della differenziata e, ultimamente, sotto un albero lì vicino.
Ebbene, qualcuno si è finalmente ribellato a questo atteggiamento pigro, egoista, incivile e inqualificabile.
Guardate cos'hanno attaccato, con lo scotch trasparente, sul tronco dell'albero usato come cassonetto:


Una spiegazione che, si spera, verrà recepita dai cittadini più indisciplinati (diciamo così) e gli farà capire una volta per tutte che quell'alberello è messo lì per bellezza e non per diventare una discarica.
Un cesso lo è già, visto che sulle radici sono già presenti alcuni "ricordini" di cane che un padroncino buzzurro e incivile ha preferito non raccogliere con le sue manine opportunamente protette da guanti in plastica o meglio con una paletta, come fanno tutti gli abitanti delle "vere" capitali europee, quelle che si rispettano e rispettano gli altri, non deturpando i luoghi pubblici.
Ma pure qui a Marconi, c'è qualcuno che si è stufato ad accompagnare i bimbi facendo lo slalom tra le cacche di cane e fortunatamente si tratta del Comitato di Quartiere. Una lodevole iniziativa è stata quella di affiggere pochi, eleganti volantini ai muri dei balconi al piano terra, ignobilmente circondati da escrementi canini, per ricordare che far fare la pupù al cane senza raccoglierla è un
reato vero e proprio.


Che dire, finalmente qualcosa si muove. Una parte dei cittadini si è svegliata, ha capito che quello che c'è fuori di casa non è un luogo abbandonato, dove possiamo dare libero sfogo agli istinti peggiori, ma uno spazio di tutti e per questo da rispettare, non da sporcare.